Il dipinto è corredato da una perizia di Ferdinando Bologna, disponibile in copia, datata 7 luglio 1966, che conferma la presente attribuzione. Lo studioso data l'opera al 1590 circa, definendola "...fra i maggiori risultati di tutta l'opera del Palma, ma altresì dell'intera pittura veneziana allo scadere del secolo XVI; sicchè non credo di esagerare scrivendo anche che essa ha i caratteri di un dipinto miliare, da non aver potuto non costituire un punto di riferimento e orientamento per gli sviluppi successivi". Lo studioso, a sostegno di quanto afferma, pone a confronto il Cristo alla colonna di Domenichino, datato 1603, che ripropone effettivamente la stessa composizione di Palma, come dimostrazione dell'importanza e della notorietà che questa opera ebbe anche per i pittori della generazione successiva.