






















In-4° oblungo (mm 241x320). Carte [117], di cui una ripiegata (in realtà 118, essendo la carta Depero Futurista 1913–1927 | Edizione della Dinamo Azari Milano ripetuta due volte ab origine) + 4 veline, di cui una didascalica. Il volume si distingue per l’eccezionale ricchezza iconografica e grafica: bicromie, composizioni parolibere, testi teorici, manifesti, bozzetti al tratto e numerose fotoriproduzioni in bianco e nero e a colori, di cui 16 a piena pagina, tra cui: Ritratto di Fortunato Depero, con velina; Salone Depero alla Prima internazionale d'arte decorativa; Sala Trentina; Sala Depero al Gran Palais; Gruppo Depero nel padiglione futurista; Marinetti temporale patriottico; Ritratto psicologico dell'aviatore Azari; Padiglione del Libro; Radio incendio; Megafoni di bestemmie; Discussione del 3000; Personaggio meccanico, con velina; Mucca in montagna, a colori e con velina didascalica; Guerra festa; Disegni coloratissimi per scialli; Squisito al Selz, a colori e con velina. Il tutto stampato su carte di colori e grammature differenti, con impaginazioni ardite e sperimentali, perfettamente aderenti all’estetica tipografica futurista. La carta Depero/Glorifi/cato da/ Marinetti risulta rilegata al contrario ab origine. Lievi fioriture al frontespizio, impercettibili e marginalissime arrossature concentrate principalmente nella seconda parte del volume, un piccolo strappo marginale alla tavola Disegni coloratissimi per scialli, che non coinvolge l'inciso e uno, senza perdite, alla tavola Depero -Piatti di rame sbalzati, altrimenti splendido esemplare. Iconica legatura editoriale con piatti in spesso cartone, assemblati con bulloni e dadi metallici, completi di coppiglie. Titoli in nero e argento al piatto anteriore. Presenti entrambe le sguardie originali; quella anteriore reca un piccolo strappo marginale, senza perdite. Fioriture al piatto anteriore, con segni di ossidazione, mentre quello posteriore mantiene l’originario azzurro, solo marginalmente sbiadito. Uno dei 1000 esemplari numerati a mano al verso del frontespizio, impreziosito dalla firma autografa di Fortunato Depero (datata 1928) e da quella, rarissima, di Felice Azari.