
| Bibliografia | Lettera datata 5 maggio. Io mi trovo nella dolorosa necessità di parteciparle l’infausta notizia della perdita irreparabile da noi fatta dell’ottimo ed amatissimo Padre, conte Monaldo. Come io le diceva già mesi addietro esso erasi ammalato seriamente, e più seriamente ha continuato a progredire il suo male il quale alla fine si è dichiarato per idrope generale […] Mostrando come coraggiosamente si muore, la mattina del 30 aprile spirò placidamente l’anima nel bacio del Signore lasciando tutti noi immersi nel più profondo dolore […] in età di anni settanta, mesi otto e giorni 15 […]. Lettera datata 16 maggio. Noi già sapevamo la parte ch’ella e i nostri amici di costà avvieno preso al nostro dolore per la irreparabile perdita da noi fatta. Ed è questo un grande ristoro al nostro affanno, vedendo il conto che dotte e stimabili persone facevano di lui […] io la prego anche a nome di mia Madre e de’ miei fratelli, ad esprimere a tutti quelli che si addolorano per questa morte la nostra riconoscenza […] Ed ella vede bene che una gran parte di nostra riconoscenza, e dirò quasi affezione, è per lei che ha serbato da sì lungo tempo pel povero nostro Padre stima e sincera e calda amicizia, mai interrotta da veruna vicenda e nemmeno dal sì ostinato silenzio di lui che pur sempre le voleva bene, ma che ha portato seco il mistero della sua condotta [evidentemente Monaldo non si era confessato con don Palmieri in punto di morte]. La lettera prosegue con accenni ad un articolo sul Foglio di Modena in memoria del defunto, e al controverso matrimonio del fratello Pier Francesco. |
| Frontespizio | Datate Recanati 1847. |
| Intestazione | La sorella di Giacomo Leopardi e la morte del padre Monaldo |
| NumeroBeni | 2 |