Fiamma fuggente; Ritratto di Elica Balla a 21 anni
Firma in basso a sinistra. Sul verso: "Fiamma Fuggente/Eseguito con mia figlia Elica/Roma 22.3.36 Balla", cornice dipinta coeva. Autentica di Elena Gigli su fotografia, in data 28 agosto 2025, n.1211Provenienza: Giacomo Balla, Roma. Collezione Kamperman Taliaco, Roma [attraverso Orfeo Tamburi]; collezione privata, Siena. Giacomo Balla ritrae la secondogenita, Elica Balla, nata a Roma il 30 ottobre 1914, a 21 anni, avvolta in una nuvola di rosso, con lo sguardo rivolto verso sinistra. Nata al Policlinico romano il 30 ottobre 1914, nel suo nome il pittore del movimento fissa l’idea dinamica della velocità e quella guerresca del volo. Balla sperava vivamente che gli nascesse un maschio, che potesse essere più vicino a lui: “che le ragazze hanno altre storie per la testa”, diceva… Si spenge improvvisamente, in seguito ad un infarto, il 14 gennaio 1993 a Roma. Verrà seppellita – per sua volontà – nel cimitero di Isola Farnese, vicino a Roma. Nella presentazione delle opere in rosso nella mostra romana del 1986 presso la Galleria Due Ci, Ballrossi. Opere di Balla in rosso, Elica Balla scrive: “La fiammata dei rossi nella pittura di Balla, venne dopo il male in seguito ad un incidente per cui l’artista fu in pericolo di vita. Quando riprese le forze nel fisico, il suo spirito, sensibilissimo nel captare la vita che lo circonda, si trova attorno la giovinezza: le fanciulle, noi, le amiche, le allieve. […] ha desiderio di riprendere i pennelli: è la vita che ritorna, la luce, la sua eterna ricerca, i colori nella luce, ambientati nella luce. […] Poso ancora di profilo, su fondo rosso, con espressione pensosa”. Conclude la sua introduzione in catalogo Maurizio Fagiolo notando come per Balla “È stata una delle sue fissazioni, il rosso. É il colore del Pugno di boccioni, la scultura precorritrice. É il colore della carta da lettere futurista. Balla in rosso: simboleggiando la vitalità, l’energia, la rivoluzione addirittura. […] Ma anche un colore vitale, come dimostra questa serie di quadri oggi raccolti. Balla ha lasciato il Futurismo, e si immerge in una più letterale ricerca del vero. Ma il risultato ‘quella luce allucinante, quelle pose artificiose, quell’insieme creato tar “ad arte”’ sarà destinato ad apparire reale, come reale voleva apparire la ricerca della luce nelle ‘compenetrazioni iridescenti’ o l’analisi del movimento nelle ‘automobili in corsa’”. Con la medesima foga violenta del rosso, Balla aveva già ritratto la figlia Elica nell’opera Fanciulla Fiamma, acquistata dal Senatore Giovanni Agnelli alla I quadriennale romana nel 1931. Elica Balla pubblica la lettera di risposta del senatore a Balla: “Torino, 1° settembre 1931. Stimatissimo Signor Balla, ricevetti la Sua cortese lettera dello scorso 30 agosto, e La ringrazio dei consigli che mi dà per l’ubicazione del quadro che giunse in perfetto ordine ieri l’altro. Non ho nulla in contrario che Ella faccia eseguire la tricromia per la Sua pubblicazione. Con stima G. Agnelli”. [..] (mio padre) disse il prezzo e cioè lire 25.000 (per quei tempi era una grossa somma); il signore distinto non batté ciglio, e con grande sorpresa di mio padre, acquistò la Fanciulfiamma portandosela a Torino” (in Con Balla, Milano 1986, vol. II, pag.388).