






| AltreInformazioni | Il dipinto, inedito, costituisce una nuova aggiunta al catalogo di Giacomo Farelli, protagonista del secondo seicento a Napoli accanto a Paolo de Matteis e Francesco Solimena. Farelli si formò inizialmente con Andrea Vaccaro, mantenendo, tuttavia, un’identità ben distinta dal maestro. Lavorò prevalentemente a Napoli, ma fu attivo anche in Abruzzo per numerosi e importanti committenti, come i duchi d’Atri e i d'Avalos del Vasto. Il dipinto è databile probabilmente al 1665-1670, quando il linguaggio dell'artista si ammorbidisce grazie alle influenze degli artisti emiliani presenti a Napoli, pur mantenendo la sua caratteristica forza espressiva. L'attribuzione ci è stata confermata dal professor Riccardo Lattuada sulla base di fotografie a colori. Il dipinto è accompagnato da una lettera del dottor Patrizio Basso Bondini. |
| Dimensioni | cm 143 x 199 |
| Supporto | cm 148 x 206 x 5 |
| Tecnica | olio su tela |
