


| Datazione | 1768 |
| NoteSpecialistiche | "Ma la sua opera più importante è l'Istoria in quattro libri, che circolò manoscritta fino al lontanissimo 1768 - quando venne data alle stampe non senza infedeltà e omissioni dal libraio G. Gravier nella Raccolta di tutti i più rinomati scrittori dell'istoria generale del Regno di Napoli (Napoli 1768, VI, pp. 31-143) - e fu così "popolare" da diventare presto incunabolo di locali tradizioni storiche. aneddotiche e leggendarie. Al manoscritto secentesco della Bibl. Brancacciana (III, A, 9), rintracciato dal Capasso, va aggiunto quello settecentesco contenuto nel cod. Vat. lat. 11 -735 col titolo di Ristoria delli rumori di Napoli. L'opera si riallaccia alla tradizione storiografica napoletana del Cinquecento, a tendenza drammatica (soprattutto nel calcolato gioco retorico dei dialoghi) e talvolta con scenari fastosi non senza punte quasi fiabesche. La parte centrale e più importante della cronaca (quella per la quale ancora oggi viene tenuta presente dagli storici, per ampiezza di documentazione ed obiettività di ricostruzione) è quella riguardante il ricordato moto del 1547, al quale il C. seppe coraggiosamente guardare come a un movimento civile decisivo per gli ulteriori sviluppi della storia di Napoli." (Treccani on line, sub vocis) |