Interessantissimo manoscritto cartaceo sulle regole di convivenza civile e commerciale stabilite per gli ebrei a Mantova , 7 pagine, 310 x 210 mm. vergate da un'unica mano databile al 1579 "VI Idus Iulius".
Interessantissimo manoscritto cartaceo sulle regole di convivenza civile e commerciale stabilite per gli ebrei a Mantova , 7 pagine, 310 x 210 mm. vergate da un'unica mano databile al 1579 "VI Idus Iulius".
Datazione
1579
NoteSpecialistiche
UNO STRAORDINARIO SPACCATO DI VITA EBRAICA NEL CINQUECENTO, REGOLAMENTATA PER GARANTIRE LA PACIFICA CONVIVENZA A MANTOVA DI UNA DELLE PIU' ANTICHE E NUMEROSE COMUNITA' EBRAICHE D'ITALIA
"Ch'essi Hebrei possano star et habitar in questa nostra citta, et Dominio, tenendo le lor sinagoghe et celebrando loro riti et cerimonie, si come hano fato fin al presente, servando però quello che si contiene nella grida intorno alle habitationi publicata il primo di marzo 1576." Così inizia il documento, dove si passano in rassegna le regole pratiche per una civile convivenza: la prima regola per i bottigheri e stracciaroli riguarda l'acquisto di panni di lana forestieri; il divieto di "comperar robba di qual si voglia sorte da Putti christiani...minori di quattordici anni"; il divieto espresso ad "ammettere in Casa dove egli habitam, ne di giorno ne di notte, Donna alcuna christiana se non in caso di necessita per cagione di parto...". Lungo e dettagliato il resto dei casi esaminati, situazioni di vita pratica che dovevano regolare la civile e pacifica convivenza tra la comunità ebraica di Mantova (tra le più antiche e vaste d'Italia, all'epoca) e il resto della cittadinanza. Sempre però nel rispetto delle reciproche garanzie e libertà, come si dichiara espressamente alla fine: Che detti Hebrei siano cosi liberi et sicuri nelli loro negocii et artificii nella detta citta et Dominio nostro comme li christiani et comme essi sono stati sin al presente, ne siano tenuti a pagar altro..." Nel rispetto delle regole datesi, le due comunità dovevano e potevano vivere pacificamente, allora come in futuro. Un segno di grande apertura civile e di convivenza, quanto mai attuale oggi.