La composizione del dipinto trova un confronto con quella dell'Incredulità di San Tommaso di Giuseppe Vermiglio (Alessandria 1587 - 1635 circa), conservata a Roma nella Chiesa di San Tommaso ai Cenci, firmata e datata 1612. L'opera è dunque riferibile ad un artista caravaggesco attivo attorno al secondo decennio del Seicento. Il dipinto qui presentato si distingue per una maggior semplificazione dei gesti e un minor affollamento di personaggi, che favorisce una più profonda concentrazione sull'evento sacro, nello spirito dei dettami controriformistici dell'epoca.