





| AltreInformazioni | Il dipinto, databile agli anni '30 del Seicento, trova stringenti confronti con altre opere di Pacecco, eseguite anche in collaborazione con il patrigno Filippo Vitale: si vedano ad esempio il San Nicola di Bari conservato nella sacrestia piccola della Certosa di San Martino a Napoli, dove ritroviamo la stessa figura del garzone, e le altre raffigurazioni di San Biagio redatte dal pittore in quegli anni, in particolare quella conservata a Napoli, Chiesa di Sant'Anna di Palazzo. Nel dipinto offerto nel lotto, come nelle opere citate, si riconosce la cifra stilistica di Pacecco, in cui i forti contrasti chiaroscurali di matrice naturalistica e caravaggesca si uniscono alla ricchezza delle stoffe e dei dettagli preziosi, esaltati da colori brillanti e smaltati. |
| Bibliografia | A. Della Ragione, Pacecco de Rosa, Opera completa, Napoli 2005, fig. 12 p.4; |
| Dimensioni | cm 120 x 101 |
| Provenienza | Asta Sotheby's Londra, 8 maggio 1968, lotto 33; |
| Supporto | cm 151 x 131 |
| Tecnica | olio su tela |
