La prima edizione di questa favola satirica risale al 1517, come testimonia anche una lettera coeva dell'autore indirizzata a Ludovico Alamanni. Si tratta di un poema in terza rima che oltre all'ovvio riferimento ad Apuleio, si ispira anche a Dante in quanto il protagonista viene accompagnato nel suo viaggio da una 'Duchessa', alter ego terreno della Beatrice dantesca. Il poemetto riflette le amarezze e le delusioni politiche in seguito ai difficili eventi storici del 1512 in cui Machiavelli stesso era stato coinvolto.
L'asino d'oro
Firenze, appresso Bernardo Giunti, 1549. In 8°. Legatura in piena pergamena. Dorso con tassello. Marca tipografica al frontespizio. Macchie, leggere arrossature e strappi marginali. Manca G8 con colophon e marca tipografica.