firmato e datato in basso a destraTimbro al verso dello studio Crali di via Maffei a Milano
AltreInformazioni
Sul finire degli anni Venti (dal 1929) la produzione di Crali si era decisamente orientata in gran parte verso progetti edipinti sul tema del volo, proprio perché era stato pubblicato il manifesto dell’Aeropittura futurista. E dunque il giovane Crali, che nel 1929 aveva diciannove anni, inizia a realizzare disegni e dipinti con biplani che in acrobazia sorvolano le città. Però, l’artista non si era certo dimenticato della ‘velocità terreste’, delle auto in velocità. E’ il caso di questo dinamico studio finale per uno dei dipinti più interessanti del decennio, realizzato nel corso del 1930, che vuole mostrare le forze contrastanti di un’automobile che affonta una curva in velocità: la forza centrifuga che la spinge verso l’esterno, e quella centripeta che la direzione delle ruote vuole invece condurre verso l’interno. Si tratta indubbiamente di uno degli esempi più felici di simultaneità e dinamismo nell’opera del giovane Crali, al cui studio ha dedicato vari disegni con differenti gradi di elaborazione (ed alcuni si possono vedere in “Crali e il Futurismo” a cura di Marino De Grassi, Edizioni della Laguna, Monfalcone, 2019: pag. 75). Ma questo è assolutamente quello finale, proprio perché è l’unico nel quale l’auto è già nel vivo della velocità, come appunto nel dipinto.
Autentica
Opera registrata presso l'Archivio Futuristi a cura del Prof. Maurizio Scudiero in data 30 gennaio 2022