[Lione, Baldassarre Gabbiano, dopo il 1502]. In 8°. 163 x 100 mm. Legatura da amatore in pieno zigrino marrone con decorazioni ai piatti e al dorso in oro, tagli dorati e goffrati, delicati restauri all'ultima carta.
[Lione, Baldassarre Gabbiano, dopo il 1502]. In 8°. 163 x 100 mm. Legatura da amatore in pieno zigrino marrone con decorazioni ai piatti e al dorso in oro, tagli dorati e goffrati, delicati restauri all'ultima carta.
Datazione
1502
NoteSpecialistiche
LA CELEBRE CONTRAFFAZIONE LIONESE DEL DANTE DI ALDO. "Il successo di queste edizioni [Il Dante e il Petrarca di Aldo] fu immediato e la loro tiratura andò letteralmente a ruba. In realtà alla tiratura ufficiale di Aldo, bisogna aggiungere le copie pirata che furono stampate a Lione ad opera di Baldassarre Da Gabiano, un immigrato italiano originario di Asti. Costui riceveva i libri da contraffare dallo zio Giovanni Bartolomeo, attivo libraio veneziano, particolarmente attento agli innovativi risultati tipografici raggiunti da Aldo. Il progetto editoriale dei Da Gabiano consisteva nel distribuire sul mercato lionese, particolarmente ricettivo, edizioni in tutto e per tutto simili a quelle aldine, vale a dire stesso formato e caratteri e stesso testo: esse riproducono, pagina per pagina, le edizioni veneziane, anche se “i testi risultano, in genere, mediocri, meno curati degli originali; il carattere è serrato ma ha poche legature e risulta quindi più arioso e di maggiore leggibilità di quello aldino; il tratteggio presenta, nelle aste, caratteristiche della lettre bâtarde” (...) Anche le edizioni contraffatte andarono presto esaurite e dovettero essere ristampate varie volte, persino più rapidamente delle originali."
Paradossalmente si può dire che la contraffazione lionese delle Terze Rime di Aldo è ben più rara dell'originale, pochi gli esemplari comparsi sul mercato nel recente passato.
J. Baudrier, Bibliographie Lyonnaise, vol. 7, p. 11-12