




Il dipinto è accompagnato da un'expertise del prof. Nicola Spinosa. Questo intenso dipinto, in ottimo stato di conservazione, è stato ricondotto a Pacecco De Rosa da Nicola Spinosa, che vi ha riconosciuto con sicurezza i caratteri stilistici e qualitativi tipici della piena maturità dell’artista. La Maddalena, colta nel momento della meditazione e del pentimento, regge un teschio – simbolo della caducità umana – e posa la mano sul petto in gesto di contrizione. La tela mostra una resa pittorica morbida e luminosa, attenta alla resa naturalistica e alla definizione dei volumi, con inserti di natura in posa che accentuano l’atmosfera raccolta e interiorizzata. L’opera si colloca intorno agli anni centrali del Seicento, nel periodo in cui Pacecco, formatosi accanto a Filippo Vitale, suo patrigno, assimila gli esempi di Massimo Stanzione e apre il suo linguaggio al classicismo di Guido Reni e del Domenichino. Confronti puntuali si trovano nella Sant’Orsola già alla Galleria Caylus di Madrid e nella Santa Caterina d’Alessandria in collezione privata (cfr. N. Spinosa, Pittura del Seicento a Napoli: da Caravaggio a Massimo Stanzione, Napoli 2010, pp. 231 e 235).