


Quest’opera, raffigurante il Martirio di Sant’Erasmo, è ascrivibile alla scuola napoletana della prima metà del Seicento. Il dipinto, di intensa carica drammatica e raffinata resa luministica, si inserisce nel vivace contesto della pittura barocca napoletana, mostrando affinità con l’opera di Bernardo Cavallino e Antonio De Bellis. Si ringrazia il professor Riccardo Lattuada per aver confermato l'attribuzione dell'opera su base fotografica.