



L'opera, attribuita al celebre artista Mimmo Paladino, è una tela realizzata nel 2001 e dipinta a olio su tela. Le dimensioni sono di 60,5 x 50,5 cm. Paladino, figura chiave della Transavanguardia italiana, esplora in quest'opera temi ricorrenti nella sua produzione artistica: la relazione tra l'uomo e l'universo, la memoria archetipica e l'eco della materia primordiale.
La tela presenta una figura umana isolata nello spazio, immersa in campiture di colore terroso, coerente con l'approccio pittorico di Paladino. L'uso di materiali naturali come sabbie, polveri minerali e gessi conferisce alla superficie pittorica una forte fisicità, un'eco della terra e del cosmo. La firma, il titolo e la datazione sono presenti al retro dell'opera. Lo stato di conservazione è ottimo, l'opera è corredata da una autentica su foto firmata dall'artista e presentata in cornice.
Paladino, attraverso un linguaggio che mescola intuizione e archeologia, restituisce all'uomo il suo posto nel cosmo, sottolineando la connessione tra pittura e materia, tra spirito e natura. La composizione, dominata da colori terrosi e da segni simbolici, riflette la sua ricerca di un'armonia primordiale, una celebrazione del 'primitivo' che conserva ancora la consapevolezza del cielo e della terra.