


Come proposto da Liliana Barroero, i caratteri stilistici di questo dipinto suggeriscono di riferirlo alla tarda produzione di Pompeo Batoni. Chiare risultano le affinità con il Ritratto della principessa Cecilia Mahony Giustiniani del 1785, oggi alla National Gallery of Scotland di Edimburgo. La giovane mostra un ovale affilato, occhi lievemente sporgenti e un naso sottile. Il suo abito bianco, decorato da un fiocco lilla coordinato con l’acconciatura, è eseguito con tocchi pittorici rapidi e sintetici, mentre il trattamento pittorico del volto, incorniciato da una parrucca bianca incipriata, risulta più accurato e definito. Un taglio sul lato sinistro della tela, oggi restaurato, segue la forma del telaio originale, suggerendo che il raro formato ottagonale sia quello originale scelto dall'artista.Per la sua semplicità, delicatezza ed eleganza formale, il ritratto si distingue dalle più elaborate effigi femminili di Batoni, ricollegandosi, piuttosto, a opere come i Ritratti delle dame della famiglia Miltown (Dublino, National Gallery of Ireland) e quelli di Alexandra e Isabella Lubomirski (Varsavia, Muzeum Narodowe), che mostrano una simile leggerezza e castigatezza classicista.