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Il presente ritratto, attribuito a Carlo Amalfi (1707-1787), esemplifica la ritrattistica napoletana del Settecento, eseguito con tecnica ad olio su tela e misurante 101 x 75,5 cm. L'opera, completa di cornice, proviene da una collezione privata di Roma.
Amalfi, attivo in Campania, si distinse per l'eleganza delle posture e la compostezza delle espressioni nei suoi ritratti. Il soggetto, una nobildonna adornata con un garofano e una collana di rubini, si ricollega alla produzione contemporanea di artisti quali Francesco Solimena. I suoi lavori più significativi, come il 'Ritratto di gentiluomo' e il 'Ritratto del Cardinale Antonio Sersale', evidenziano l'abilità dell'autore nel catturare l'essenza psicologica dei suoi modelli.
L'opera presenta tracce di iscrizione parzialmente illeggibile al margine inferiore sinistro. Rilevanti sono le affinità con altre opere di Amalfi, come i ritratti delle Dame della Famiglia Serra di Cassano, indicativi della sua rilevanza all'interno della ritrattistica dell'epoca. L'attribuzione a Carlo Amalfi è stata confermata dal prof. Nicola Spinosa, garantendo l'authenticità e il valore storico dell'opera.
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