



in avorio di elefante (Elephas maximus Linnaeus, 1758 o Loxodonta africana Blumenbach, 1797) scolpita a tutto tondo a raffigurare una figura femminile, probabilmente una Madonna, creata a Goa nel XVII secolo. Si tratta di un tipico esempio di arte indo-portoghese, uno stile che nasce dall’incontro culturale tra l’arte religiosa cattolica europea e le tradizioni artigianali locali indiane, durante il periodo coloniale portoghese.La figura è scolpita in avorio, un materiale prezioso e tipico della produzione artistica di Goa, famoso per la sua lavorazione meticolosa. La Madonna è raffigurata con una veste lunga e drappeggiata che scende fino ai piedi, con un mantello che copre le spalle e ricade ai lati del corpo. Il viso è di forma ovale, con tratti delicati ma stilizzati, e capelli lunghi incisi con cura, che cadono lungo le spalle. Le braccia risultano mancanti. I dettagli del volto e del panneggio sono eseguiti con una certa attenzione ai particolari, ma presentano tratti stilizzati tipici delle sculture indo-portoghesi. La figura presenta inoltre una cintura legata attorno alla vita, un elemento decorativo comune nelle rappresentazioni dell’epoca. Rappresentazioni simili della Madonna venivano realizzate a Goa per soddisfare le richieste dei colonizzatori portoghesi e dei missionari cattolici che desideravano oggetti devozionali da usare nelle chiese o nelle case. L’introduzione di figure religiose cristiane in un contesto indiano portò alla creazione di queste sculture con un'iconografia cristiana e una tecnica indiana. La figura potrebbe essere stata usata per la devozione privata, oppure come oggetto votivo.