Stagnone di farmaciaAlbisola, fabbrica dei Conrado, ultimo quarto del XVII secolo
Maiolica. Marca: corona e asterisco in blu. Altezza cm 38,5 circa. Conservazione: una presa, bordo superiore e parte del bordo inferiore ripresi in restauro; piccoli salti di smalto ai mascheroni; foro d’uscita al mascherone inferiore sigillato in restauroLa funzione svolta dallo stagnone dispensando le acque medicinali ne determina la forma essenziale. Ciò non toglie che ogni contenitore abbia caratteri estetici propri, mantenuti tali negli altri elementi della serie quando sia parte di una fornitura.Il recipiente destinato a contenere “Aquae Acettosae”, acque di acetosa, comunica una sensazione di esibita opulenza grazie allo sviluppo isomorfo dell’ovale capovolto, di grande diametro, della sua forma. Contribuisce al risultato la voluta assertiva delle anse a protome zoomorfa e la prominenza scultorea dei mascheroni; per ottenere quel fine modera la propria espansione il collo cilindrico, modellato dal rilievo del cordone, fornito di stretta gronda declive e vi si adegua l’altezza modesta del piede cilindrico rastremato, misura che la sua base replica quanto a dimensione della circonferenza.Estesa all’intera e integra superficie del vaso, la decorazione monocroma blu su fondo a sfumatura di verde aderisce ai criteri della “scenografia barocca”. Sulla superficie anteriore, al di sopra e al di sotto del cartiglio e accanto al mascherone, una schiera eterogenea di personaggi seduti vicini discute o volge lo sguardo in basso oppure altrove. Il motivo dell’interesse si trova dipinto sulla superficie posteriore: l’imponente figura di Giuditta, solitaria in primo piano sullo sfondo del paesaggio, nell’atto di sostenere la spada puntata sul terreno stringendone l’elsa con la mano sinistra, e nel medesimo gesto indica l’altra che ostende la testa mozzata di Oloferne. Basta notare il complesso equilibrio della sua postura per evitare di ascrivere a imperizia lo stile del pittore, testimone invece di un’aggiornata libertà espressiva e degli intrinseci legami della pittura su maiolica ligure con la cultura dell’affresco (1).La marca della Corona dipinta in blu sulla superficie interna del piede, insieme all’asterisco o stella tracciata sul fondello, assegnano la maiolica alla produzione albisolese dei Conrado nell’ultimo quarto del XVII secolo. 1. Sull’argomento cfr. Carlo Raffo, “Note per un’estetica della maiolica ligure”, Ceramicantica, 2002, gennaio, pp. 24-49; Idem, “Pittori su maiolica e decorazione a fresco”, Cambi Casa d’Aste, 2005, catalogo n. 49, pp. 8-11 et passim; Idem, “Affresco e pittura su maiolica in Liguria” Cambi Auction Magazine, 2016, febbraio, pp. 26-31