Vaso da elettuariAlbisola, Fabbrica Grosso, nell’ultimo quarto del XVII secolo
Vaso da elettuariAlbisola, Fabbrica Grosso, nell’ultimo quarto del XVII secolo
Vaso da elettuariAlbisola, Fabbrica Grosso, nell’ultimo quarto del XVII secolo

Vaso da elettuariAlbisola, Fabbrica Grosso, nell’ultimo quarto del XVII secolo

Maiolica. Marca: Lanterna in blu. Altezza cm 22. Conservazione: ottima; qualche salto di smaltoVaso da elettuari in maiolica destinato a contenere “Cons: Ros: Sol:”, conserva di rose solida (1), altezza centimetri 22.La forma globulare capiente del contenitore, dotato di due anse a protome animale, si sviluppa nel collo fornito di gronda declive; lo sostiene il piede costituito dal cilindro rastremato di altezza esigua, a base larga con superficie convessa priva di modellature.La decorazione istoriata “a scenografia barocca”, monocroma blu su fondo azzurro sfumato di verde, si avvale delle figure di sei putti distribuiti a coppie sulla superficie del vaso: due al di sopra del cartiglio epigrafico, altrettanti al di sotto del cartiglio e i due in volo dipinti sulla superficie posteriore avendo come sfondo un vasto paesaggio. I due putti collocati al di sotto del cartiglio sono alati e posti accanto all’insegna gentilizia, che nella parte superiore dello scudo sembra riconducibile alla famiglia Fieschi per la presenza del timbro a forma di felino, comunque distintivo del ramo di Torriglia e non di Savignone (2). Le bande araldiche fliscane, se tali sono perché appaiono tracciate in senso opposto al dovuto, si accompagnano ai tre gigli della parte inferiore dell’insegna: le anomalie quindi esistono (3).La marca Lanterna dipinta in blu sulla superficie interna del piede attribuisce la maiolica alla fabbrica Grosso di Albisola, nell’ultimo quarto del XVII secolo. 1. Lorenzo Lucattini, “Arte e ceramiche nel Museo dell’Ospedale di San Martino di Genova”, 1975, “Cons: Ros: Sol:, (conserva rosarum solida)” n. 1181, p. 206. 2. La fonte attendibile dell’informazione è la Fondazione Fieschi. 3. Fra gli elementi conosciuti della stessa fornitura è compreso lo stagnone per l’”Aqua Graminis”, acqua di gramigna, custodito nelle Collezioni del Castello Sforzesco, vedi Arrigo Cameirana, Martellago 2000, scheda n. 425, pp. 371-372.

Stima:600 € - 800 €